ECONOMIA: LA MANO INVISIBILE DI ADAM SMITH

25 12 2009

Nel 1776, Adam Smith, sosteneva nella sua opera, La ricchezza delle nazioni, che la concorrenza farebbe sì che gli individui, nel perseguire il proprio interesse privato perseguissero anche, come per mezzo di una mano invisibile, l’interesse pubblico.

Prima di Smith, era ampiamente diffusa l’idea che il miglior raggiungimento dell’interesse pubblico richiedesse un governo attivo. 

Questa convinzione era associata, in particolare, alla scuola mercantilista del XVII e XVIII secolo, il cui esponente principale era il francese Jean Baptiste Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV.

I mercatilisti propugnavano una energica azione statale tesa a far progredire l’industria e il commercio.

Smith chiese se fosse possibile per la società essere certa che coloro cui è affidato il compito di governare perseguano effettivamente l’interesse pubblico.

Chi era in una posizione di governo sembrava, piuttosto, perseguire il proprio interesse privato a spese di quello pubblico. 

Secondo Smith, per agire bene non era necessario affidarsi né allo stato né a un qualsiasi sentimento morale.

La causa dell’interesse pubblico, continuava Smith, viene servita quando ciascun individuo fa semplicemente ciò che è nel suo interesse personale.

L’intuizione alla base della posizione di Smith è semplice: se qualche bene o servizio cui i consumatori attribuiscono un valore non viene correntemente prodotto, essi saranno disposti a pagare qualcosa per averlo.

Gli imprenditori, nella loro ricerca del profitto, sono sempre a caccia di tale opportunità.

Se il valore attribuito dal consumatore ad una data merce è superiore ai costi di produzione, esiste un potenziale profitto per l’imprenditore,che senz’altro deciderà di produrre quella merce. 

Analogamente, se esiste un processo meno costoso l’imprenditore che lo scoprisse potrebbe praticare un prezzo inferiore a quello dei concorrenti, conseguendo così un profitto.

La ricerca del profitto da parte delle imprese è, quindi, una ricerca di più efficienti tecniche di produzione e nuovi prodotti che rispondano meglio ai bisogni dei consumatori.

Non ce neanche bisogno che un qualche comitato governativo di controllo verifichi se una particolare impresa stia producendo in modo efficiente: sarà la concorrenza a incaricarsi di eliminare i produttori inefficienti.


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Una risposta

25 02 2013
Sonya

Regards for writing “ECONOMIA: LA MANO INVISIBILE DI ADAM SMITH | Blog di Giancarlo Bastianelli”.
I reallywill definitely wind up being back again for a
lot more reading and writing comments soon enough.

Thank you, Kristine

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